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Il nome di John Dryden, critico drammaturgo e poeta inglese del XVII secolo, è soprattutto legato, per i non specialisti, ai suoi "adattamenti" neoclassici di Shakespeare, e questa fama all'ombra del grande drammaturgo sicuramente non ha aiutato a riconoscerne la grande originalità e autonomia. Questo "Edipo", scritto da Dryden in collaborazione con Nathaniel Lee nel 1678, trasforma radicalmente l'antico, per aggiunta e sottrazione: mentre si attenuano i legami con gli antichi miti di fondazione e vendetta, si amplifica e assume una centralità indiscussa il tema della passione di Edipo e Giocasta, inconsapevoli interpreti del tema dell'incesto che, con effetti di tragica ironia, serpeggia e si rifrange in ogni parte dell'azione drammatica. Un mito eterno e una possente tragedia raccontati dalla prospettiva amara e disincantata della modernità.